Presa di posizione del comitato promotore della petizione sulla decisione del Cantone di sostenere il progetto PoLuMe

Con grande disappunto prendiamo atto della presa di posizione del Consiglio di Stato sul progetto di terza corsia dinamica (potenziamento dell’A2) tra Lugano e Mendrisio: il Cantone purtroppo condivide in quasi tutti i suoi aspetti il progetto proposto dall’USTRA e lo sosterrà finanziariamente con un contributo di circa 84 milioni.

Ribadiamo la nostra opposizione al progetto PoLuMe presentato dall’USTRA e il sostegno alle richieste espresse nella petizione. Con questo progetto si favoriranno i pendolari che scelgono di usare l’auto privata (spesso una persona per auto), tra i quali numerosi frontalieri. Fare un investimento miliardario per aprire nuove strade (oltretutto solo per quattro ore al giorno) non farà infatti che incentivare ulteriormente l’uso del veicolo a motore privato, a scapito della salute e della qualità di vita dei residenti e dell’attrattività di un’intera regione. L’USTRA dà un alto valore agli studi e alle proiezioni sul traffico, come da suo mandato, ma dovrebbe essere compito dei politici avere una visione d’insieme e bilanciare i vari interessi e le conseguenze di un progetto, fra cui (e sembra che ce ne si dimentichi facilmente) i numerosi studi scientifici che dimostrano un nesso significativo tra l’inquinamento originato dal traffico e l’aumento della mortalità e delle malattie nella popolazione.

Reputiamo inoltre vergognoso e irrispettoso verso i Comuni, i Consigli comunali, i numerosi esponenti politici, le varie associazioni e le migliaia di persone che hanno sostenuto la petizione, che il Consiglio di Stato nella sua presa di posizione pubblica su PoLuMe e durante la conferenza stampa non abbia fatto neanche una volta cenno alla forte opposizione al progetto (o perlomeno all’espressione di numerose criticità) che si è alzata da più parti nel Mendrisiotto e nel Basso Ceresio. La popolazione è preoccupata dall’impatto che questo progetto epocale avrà sulla regione e sulla qualità di vita e ha diritto ad esprimersi in merito e ad essere ascoltata.

Inoltre, durante la conferenza stampa indetta congiuntamente dal Cantone e dall’USTRA, sono state fatte affermazioni estremamente enfatizzate: dichiarare per esempio che “l’autostrada verrà spostata fuori dai comuni” e che PoLuMe sia “la soluzione ottimale sia a livello di integrazione paesaggistica che di mitigazione degli impatti sul territorio” ci sembra decisamente sopra le righe; quando, in realtà, il progetto prevede unicamente la messa in galleria di una breve tratta tra Bissone e metà Maroggia (quindi un comune e mezzo). Per tutti gli altri comuni non ci sarà alcun miglioramento paesaggistico e, al contrario, gli impatti negativi sul territorio e sulla salute dei cittadini saranno accentuati dall’aumento del traffico veicolare privato.

Osserviamo inoltre uno scollamento tra alcuni politici, che dovrebbero rappresentare le volontà dei loro elettori, e le persone residenti nel Basso Ceresio e nel Mendrisiotto, che sperimentano quotidianamente e in prima persona gli effetti nefasti del traffico: i primi sostengono che il progetto sia bello e vantaggioso per la regione, i secondi invece sono, se non completamente contrari, molto critici e scettici sui benefici che la realizzazione di questo progetto dovrebbe portare. È mancato, da parte del Consiglio di Stato e dell’USTRA, l’ascolto delle preoccupazioni espresse da migliaia di persone.

Il progetto PoLuMe contiene parecchie contraddizioni e propone un approccio datato per la risoluzione dei problemi di traffico: è ormai provato che nuove strade attirano unicamente più veicoli. Il problema dei pendolari va risolto a breve termine (e non tra vent’anni) con misure che rendano meno attrattivo l’utilizzo dell’auto privata per spostarsi sul luogo di lavoro. Alcune di queste sono già a nostra disposizione: la tassa di collegamento (che entrerà in vigore il 1° gennaio 2022) e l’articolo 84 sulla protezione delle Alpi della Costituzione Svizzera (trasferimento dalla strada alla ferrovia del traffico merci).

Se le autorità cantonali e federali dovessero reputare assolutamente indispensabile il potenziamento dell’autostrada tra Lugano e Mendrisio, in compensazione ai grandi disagi che deriverebbero dall’aumento della capacità stradale e dai cantieri decennali devono essere previste delle misure che vadano realmente a beneficio di tutta la regione, con la messa in galleria da Bissone a Mendrisio e/o la copertura dell’A2 nei centri abitati, in modo da tutelare realmente l’ambiente e la salute della popolazione. Le conseguenze nefaste che deriveranno dalla realizzazione di questo progetto (maggior inquinamento, svalutazione delle abitazioni, calo dell’attrattività per il turismo e per la residenza) colpiranno infatti tutta la regione, ma PoLuMe prevede la realizzazione di vere misure mitigative solo per un comune (Bissone) e mezzo: solo il nucleo di Maroggia sarà infatti risparmiato, il quartiere nei pressi del cimitero verrà devastato, con espropri, demolizioni di abitazioni e l’aggiunta della strada cantonale accanto alla già presente autostrada, la quale, in quella zona, sarà munita anche di una nuova uscita verso sud. La riqualifica di Bissone è importante, ma vale la pena sottolineare che questo comune, solo 10 anni fa, ha beneficiato di una spesa pubblica milionaria (52 milioni di franchi) per la posa di imponenti ripari fonici; quando, già allora, sarebbe stato possibile coprire la tratta, o perlomeno entrare nel merito. Una spesa milionaria recente dunque, che sarebbe resa inutile dallo spostamento in galleria di quella tratta; mentre sembra che non sia invece possibile trovare i finanziamenti per compensare gli altri comuni (ugualmente attraversati dall’autostrada). Viene quindi da chiedersi da dove derivi questo trattamento iniquo, con da una parte un comune che ha recentemente beneficiato di interventi milionari per la mitigazione degli effetti negativi dell’autostrada (peraltro condivisi e necessari), mentre per gli altri comuni del Basso Ceresio (Maroggia, Melano e Capolago in primis), che sono confrontati con un’identica situazione di degrado ambientale e paesaggistico e si ritrovano con un tratto di autostrada vetusto, che necessita di interventi di manutenzione importanti, non viene considerata necessaria o finanziariamente fattibile una riqualifica con la messa in galleria del tracciato.

Il problema è regionale, non è e non sarà solo di Melano, benché questo comune sarà, dal nostro punto di vista, il più penalizzato dalla realizzazione del progetto PoLuMe. Vale la pena sottolineare inoltre che le (insufficienti) misure di compensazione proposte per Melano (porto regionale e passeggiata lago) sono interventi per la maggior parte già previsti, che verrebbero dunque realizzati in ogni caso, indipendentemente dal compimento o meno del progetto PoLuMe. Viene inoltre da chiedersi se per la passeggiata a lago, che gli abitanti di Melano e della regione aspettano da oltre quarant’anni, sarà necessario attenderne altri 20, ossia la conclusione di PoLuMe (visto che il cantiere principale per il trattamento del materiale estratto dalle gallerie è previsto proprio su un pregiato terreno a lago) e, una volta realizzata, con che piacere potrà essere percorsa, dato che per diversi chilometri sarà affiancata dall’autostrada e dalla ferrovia.

Per tutte queste ragioni noi continueremo a seguire da vicino l’iter del progetto per dare voce alla preoccupazione espressa da numerosi rappresentati di enti pubblici, associazioni e da oltre 6’300 persone, per la maggior parte residenti nella regione.

Il comitato promotore della petizione

No alla terza corsia tra Lugano e Mendrisio! Salviamo Mendrisiotto e Basso Ceresio

Melano, 7 giugno 2021

Per scaricare il comunicato stampa in PDF clicca qui.

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